E’ grave il silenzio della Regione Lazio sulla situazione del San Raffaele Rocca di Papa. “Abbiamo sollecitato un incontro al Presidente Zingaretti ma per ora tutto tace” dichiarano Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute, e Valerio Franceschini Segretario Provinciale di Roma. “Siamo di fronte a una grave dramma che riguarda gli operatori sanitari di questa struttura. La revoca dell’accreditamento regionale avvenuto nello scorso marzo ha di fatto chiuso la struttura mettendo intere famiglie in una condizione di assoluto disagio. Nonostante l’invito del Consiglio di Stato alla Regione Lazio di considerare la riapertura con riaccreditamento del San Raffaele Rocca di Papa, almeno per fronteggiare l’emergenza epidemiologica che ci sta travolgendo, nulla a livello istituzionale è stato fatto”. Il futuro è assolutamente incerto. “Da parte sua l’azienda in numerosi incontri – proseguono Giuliano e Franceschini – ha più volte espresso la propria preoccupazione per la tenuta dei livelli occupazionali non essendo possibile un eventuale ricollocamento del personale coinvolto all’interno di altre strutture del gruppo. A pagare sono quindi ancora una volta i lavoratori che, prostrati da una situazione insostenibile e che non assicura nulla per il loro futuro, si sono visti anche negare, con un atto inqualificabile, le vaccinazioni dalla Asl Roma 6 per coloro che sono ancora impegnati nell’assistenza dei pochi pazienti ricoverati. Siamo al limite della persecuzione per tanti professionisti che chiedono una sola cosa: la tutela del proprio diritto al lavoro. Invece si assiste ad un continuo contenzioso tra Regione e Azienda con rimpallo di responsabilità che all’orizzonte non fa scorgere alcuna conclusione positiva e priva il territorio di importanti servizi di assistenza presenti da oltre 30 anni. La Ugl Salute – concludono i sindcalisti – in assenza di un riscontro che possa portare a una soluzione positiva della vicenda è pronta a mettere in atto, come già accaduto in passato, ogni azione a tutela di lavoratori e cittadini”.
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