Continua lo stato di agitazione dei 480 dipendenti dell’Opera diocesana di assistenza di Catania. Gli stipendi di settembre e ottobre tardano ancora ad arrivare, mentre novembre è praticamente maturato rischiando di portare a tre le mensilità non corrisposte. “Lo scorso 18 novembre, in risposta alla nostra comunicazione di protesta per i mancati pagamenti, il commissario straordinario della Fondazione Adolfo Landi assicurava che entro la settimana passata sarebbero state saldate le spettanze. Un ritardo, secondo lo stesso Landi, da addebitare all’Azienda sanitaria provinciale di Catania a causa del passaggio di consegne tra il nuovo ed il vecchio responsabile del procedimento andato in pensione – spiega Carmelo Urzì, segretario provinciale della federazione Ugl Salute a nome del personale. Ancora oggi però non si è visto nulla all’orizzonte ed i dipendenti sono sempre più preoccupati, oltre che in netta difficoltà, anche se per senso di responsabilità nei confronti degli utenti non intendono attivare alcuno sciopero. Facciamo quindi appello alle istituzioni e agli enti competenti – conclude Urzì – perché possano interessarsi della questione e contribuire a risolvere una criticità che, ci auguriamo, non diventi strutturale. Nel contempo, come Ugl Salute, ci attiveremo per conoscere la condizione economico-finanziaria dell’Oda e lo stato di avanzamento del risanamento guidato dal commissario a tutela dei lavoratori e di chi fruisce delle attività della Fondazione.”
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