“La denuncia raccolta da un quotidiano nazionale sulle motivazioni che hanno spinto il Professor Paolo Daniele ad abbandonare il suo posto di primario del Pronto Soccorso che ricopriva in un Ospedale della Provincia di Roma è la pietra tombale che seppellisce definitivamente un SSN allo sbando” dichiara il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Il Professor Daniele, nello specifico, ha raccontato dei rischi continui all’incolumità cui sono costantemente esposti gli operatori sanitari, come la nostra sigla denuncia da tempo. Aggressioni sia fisiche e verbali da parte di pazienti e parenti degli assistiti, devastazioni di locali sono all’ordine del giorno e spingono tanti professionisti ad allontanarsi dai centri di prima assistenza. Ma il problema non si ferma solo ai Pronto Soccorso. Dal “Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani” arrivano numeri da incubo. In Italia i medici specialisti ospedalieri sono circa 130mila, 60mila in meno della Germania e 43mila in meno della Francia. L’emorragia dei camici bianchi riguarda anche i medici di medicina generale: sono circa 40.700, ma ogni anno 3000 vanno in pensione ed è previsto che, a breve, l’esodo sarà ancora maggiore mettendo a rischio l’assistenza per tanti cittadini. Così tra strutture chiuse negli anni, in ossequio a una scellerata spending review, e carenze degli organici ci si avvia alle elezioni del 25 settembre scorgendo ben poche tracce di sanità nei programmi dei partiti. Lanciamo allora l’appello alle forze politiche perché comprendano la drammaticità della situazione. Potenziamento degli organici attraverso una massiccia campagna di assunzioni con forme di contratto a tempo indeterminato, sicurezza per gli operatori sui luoghi di lavoro, adeguamento delle retribuzioni in linea con la media europea, investimenti per la modernizzazione delle vecchie strutture e apertura mirata di nuove, rafforzamento della medicina territoriale formazione professionale, revisione del comparto dell’emergenza-urgenza. Sono alcuni delle proposte che cavalchiamo da tempo e che siamo pronti a discutere per la rifondazione del SSN che dovrà poggiare le nuove fondamenta sugli operatori sanitari”
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