“Occuparsi dell’assistenza sanitaria dei cittadini è una missione, ma non di guerra! Perché tale ormai è la situazione che i professionisti vivono all’interno delle strutture in cui operano, rischiando ogni giorno in prima persona visti i continui casi di vili aggressioni ai loro danni” denuncia il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “Poco meno di un anno fa – prosegue il sindacalista – commentando un’aggressione ai danni di un’infermiera del San Camillo di Roma ci auguravamo che non ci scappasse il morto, chiedendo interventi immediati per mettere in sicurezza gli operatori sanitari nello svolgimento delle proprie mansioni. La tragedia, purtroppo, si è poi compiuta in tutta la sua drammaticità lo scorso 14 dicembre quando a San Donato Milanese un medico è stato colpito con un’accetta nel parcheggio dell’Ospedale, morendo pochi giorni dopo per le conseguenze dell’aggressione. E sabato scorso, a Udine, una specializzanda in servizio di guardia medica ha subito un tentativo di strangolamento da parte di un accompagnatore di un paziente giunto in pronto soccorso. Questi due drammatici episodi – dice ancora il Segretario Nazionale della UGL Salute – sono solo la punta di un iceberg che vede i professionisti indifesi ed esposti a un’escalation di aggressioni in tutta Italia. Il prossimo 12 marzo si celebrerà, per il secondo anno dalla sua istituzione, la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari. La UGL chiede al Governo, e nello specifico al Ministro della Salute Orazio Schillaci, che si arrivi a questo appuntamento avendo dato a chi è impegnato in prima linea risposte concrete per la propria sicurezza ed incolumità. L’inasprimento delle pene per chi commette violenza sugli operatori sanitari non è bastato. Bisogna intervenire rapidamente per il ripristino in ogni struttura dei posti fissi di pubblica sicurezza in funzione 24 ore su 24. I Pronto Soccorso vanno isolati dal transito di persone esterne e, soprattutto, ribadiamo la nostra richiesta di creazione di un Daspo sanitario. Questo deve prevedere un provvedimento immediato che porti all’ allontanamento dalle strutture sanitarie dei soggetti coinvolti in base ai comportamenti da loro tenuti ed una sanzione amministrativa con cure mediche e medicinali a totale carico di chi si renda protagonista di episodi di violenza. Lavorare per vivere, la campagna che la UGL promuove da tempo per la sicurezza sui luoghi di lavoro, è uno slogan che vogliamo diventi una battaglia di civiltà” conclude Giuliano.
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