“E’ una sanità indebitata fino all’osso quella che Zingaretti e D’Amato si apprestano a lasciare come eredità a chi subentrerà dopo le prossime elezioni regionali del Lazio. Dopo alcuni anni in attivo, arriva il segno meno del 2021 con un disavanzo di 90,7 mln di euro. Il segno rosso del bilancio 2021 rappresenta un campanello di allarme che porta a farmi pensare che i conti della sanità non sono così a posto come viene narrato” commenta il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano. “L’aumento delle tasse locali, irpef e irap, che ha intaccato ancora di più il potere d’acquisto delle famiglie – prosegue il sindacalista – già messe allo stremo dalla crisi economica e dall’aumento delle spese per le utenze domestiche, è stata in gran parte dirottata su altre voci di spesa di un bilancio disastrato piuttosto che sul cercare di risolvere le criticità del SSR . 16e di una assistenza sanitaria sempre meno vicina alle loro esigenze. Certo l’emergenza covid ha costretto, e lo sottolineiamo costretto, la Giunta Zingaretti a sbloccare il turn-over delle assunzioni nei nostri ospedali, ma questa soluzione è stata solo figlia della pandemia a cui si è arrivati impreparati. Così è continuato il ricorso alle esternalizzazioni, che non si è mai arrestato e prosegue a imperversare nonostante le tante promesse rimaste inevase. Intanto all’interno delle strutture la carenza cronica del personale continua ad essere una triste realtà che si somma così a tante criticità figlie di una evidente mancanza di programmazione. Senza un vero piano di rinnovamento che ponga al centro gli operatori, aprendo contestualmente una reale e pianificata stagione di assunzioni con forme contrattuali a tempo indeterminato utilizzando le graduatorie in essere e le stabilizzazioni dei precari covid, non potrà essere restituito ai cittadini del Lazio, vessati dal peso delle tasse locali, il diritto all’assistenza e alla salute, sancito, vale la pena di ricordarlo, dalla Costituzione Italiana” conclude Giuliano.
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