L’annuncio da parte del Commissario Straordinario dell’Asp di Messina relativo alla necessità di dover esternalizzare l’assunzione di personale medico per consentire la riapertura del pronto soccorso dell’Ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto non ci sorprende, anzi conferma quanto già Ugl Salute aveva ipotizzato nella nota dello scorso maggio.
Già lo scorso maggio avevamo evidenziato che il completamento dei lavori per la riapertura del Pronto Soccorso rischiava di essere vanificato dalla mancanza di personale medico. Per tali ragioni chiedevamo un gioco di squadra tra Aziende Sanitarie e Assessorato della Salute per superare la carenza cronica di personale medico nell’era post covid. A quanto pare ciò non è avvenuto, nel comunicato dell’Asp di Messina si specifica che nell’unico concorso con 7 candidati ”sono in attesa della nomina di un componente della commissione da parte dell’Assessorato Regionale della Salute per dare seguito al concorso”.
Assolutamente inaccettabile, in una situazione di emergenza, per la riapertura di un servizio fondamentale come quello di un pronto soccorso, si perda del tempo su aspetti amministrativi e la Regione non designi il proprio componente nella Commissione.
Come UGL Salute di Messina ribadiamo che non condanniamo il coinvolgimento del privato, soprattutto quando è a sostegno delle aziende pubbliche, in un momento di particolare difficoltà come questo per il Servizio Sanitario Regionale, ma il ricorso ai cosiddetti “gettonisti” comporta un incremento eccessivo di costi per le già disastrate casse della sanità regionale post covid, aumento dei costi senza favorire una programmazione dei servizi.
L’assenza di personale medico è un dato di fatto presente in diverse realtà, pensiamo ai presidi di Lipari, Patti ecc. ed è evidente che si tratta di una fragilità del sistema e che va affrontata dalle Aziende Sanitarie coinvolgendo anche le parti sociali. È doveroso segnalare che l’assenza di personale riguarda tutti i livelli del mondo della sanità, figure sanitarie, tecniche ed amministrative e come noto sono numerosi i lavoratori in possesso dei requisiti, e cosa non da poco, dell’esperienza maturata durante il COVID, in attesa della stabilizzazione. Riteniamo pertanto non sia più rinviabile un momento di confronto e, più in generale, è necessario sedersi attorno a un tavolo per capire quale sia il futuro della sanità a Messina.