“Preoccupazione. È questo lo stato d’animo che regna tra operatori e dipendenti della ASFO in questo inizio 2024” dichiara Giuseppe Perricone, segretario della UGL Salute Friuli-Venezia Giulia. “Nei mesi scorsi – prosegue – avevamo già lanciato l’allarme a fronte di un continuo ricorso alle esternalizzazioni dei servizi che ora stanno assumendo la veste di una deriva pericolosissima. Dopo la chiusura del punto nascita di San Vito al Tagliamento, l’affidamento ai privati dei pronto soccorso di Sacile e Maniago, dell’emergenza territoriale e della radiologia ora sembra arrivato il momento del centro prelievi. E allora siamo ancora una volta ad urlare con forza il nostro NO a questo tipo di scelte ribadendo come chi lavora debba continuare ad essere dipendente del servizio pubblico. Per questo chiediamo che lo studio di fattibilità commissionato da ARCS e condiviso dai vertici ASFO venga subito bloccato. Attualmente nei centri prelievi del pordenonese svolgono la loro attività decine di operatori sanitari, sociosanitari e amministrativi che, con competenza e professionalità, sono a disposizione della cittadinanza garantendo una qualità ottimale dei servizi erogati. Alla UGL Salute ormai non resta che augurarsi, viste le continue dimissioni di personale medico e sanitario, e lo stato d’animo che alberga in operatori e dipendenti, che ad essere esternalizzati possano essere esclusivamente i vertici della ASFO” conclude Perricone.
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