“Sono ormai due anni che non abbandoniamo il nostro posto sulla barricata della lotta per salvare la Cittadella della Carità. È una battaglia di giustizia sociale, per tenere alta l’attenzione sul futuro, sempre più a rischio, di questa storica struttura assistenziale di Taranto e su quello lavorativo dei suoi operatori” dichiarano in una nota congiunta Gianluca Giuliano, segretario nazionale della UGL Salute, Giuseppe Mesto, segretario regionale della Puglia ed Errica Telmo, segretario provinciale. “A questo punto vogliamo chiarezza e risposte precise, chiedendo a tutte la parti coinvolte di assumersi le proprie responsabilità di fronte a quello che potrebbe configurarsi come un dramma occupazionale. Abbiamo consegnato oggi a Bari, dove abbiamo portato sotto la Regione Puglia la nostra voce di protesta, oltre mille firme raccolte in poche ore durante il presidio di lunedì svoltosi difronte alla Cittadella. Sono il segno della solidarietà portata da cittadini e pazienti che hanno deciso di supportare la causa dei 160 dipendenti coinvolti. Ora è il momento di un progetto concreto. Come UGL Salute, proponiamo il commissariamento della struttura o, in alternativa, il suo passaggio alla sanità pubblica. È una richiesta forte conseguenza della risposta negativa del Vescovo di Taranto, che ha dichiarato come la Curia non abbia le risorse economiche per garantire il pagamento degli stipendi. Solo pochi giorni fa, inoltre, è stata accettata una richiesta del 2023 per trasferire le volture alla società Soave, che prenderà in gestione un ramo d’azienda, dopo che sia il Presidente della Fondazione sia il nuovo gestore hanno dichiarato l’assenza di vincoli o violazioni ai sensi della normativa regionale (legge reg. n. 9). Chiediamo allora alla Presidenza della Regione Puglia un intervento urgente e risolutivo. È necessario agire per il futuro dei lavoratori, della struttura e per evitare che il polo universitario perda una sede privilegiata per la formazione dei nostri futuri infermieri, fisioterapisti e tecnici di radiologia. La politica deve fare la sua parte a favore della comunità. Inseguire unicamente le esigenze degli investitori significa rischiare di perdere un patrimonio umano e sociale di vitale importanza, una perdita che Taranto non potrà perdonare, considerando la storia della Cittadella e del suo fondatore” concludono i sindacalisti.

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