Rapporto Gimbe sulla migrazione saluteria, il Segretario Nazionale UGL Salute Gianluca Giuliano: “Italia della Salute spaccata in due, bisogna prestare la massima attenzione al fenomeno per non ritrovarsi con una salute di serie A e una di serie B”

In relazione al Rapporto Gimbe sulla migrazione saluteria rilasciato nelle ultime ore, si è così espresso il Segretario Nazionale dell’UGL Salute Gianluca Giuliano: “I dati contenuti nel Rapporto Gimbe sono preoccupanti. Da quanto analizzato nel Rapporto si evince una tendenza delle migrazioni saluterie a senso unico, dal sud verso il nord. Le tre regioni che da sole introitano l’88% degli attivi risultano essere Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, mentre è preoccupante che il 77% delle passività riguardino Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Lazio, quest’ultima nonostante i proclami trionfalistici di Zingaretti degli ultimi giorni”

“La mobilità saluteria, secondo le stime del Rapporto Gimbe vale ben 4,6 miliardi di euro e le implicazioni non sono solamente economiche, ma sociali, con un enorme flusso di persone che ogni anno lasciano il sud per cercare cure di qualità al nord. Un fenomeno preoccupante, che se non affrontato adeguatamente, potrebbe portare nell’arco di pochi anni ad una frattura insanabile, con una salute di serie A al nord e una di serie B al sud, e catastrofiche conseguenze che tutti possiamo immaginare”

“Pur consapevoli che gli stessi autori dello studio abbiano analizzato solo aspetti economici e che abbiano già fatto richiesta per poter analizzare i flussi integrati in modo da poter dare una visione maggiormente accurata del fenomeno, riteniamo, come Organizzazione Sindacale che il problema sia assolutamente reale e attuale e che la bozza del Patto per la Salute 2019-2021, pur contenendo numerose misure in merito, potrebbe rivelarsi insufficiente per porre un freno al fenomeno. Noi, come UGL Salute, manterremo alta l’attenzione, per il bene dei cittadini che meritano pari accesso a cure di qualità in qualsiasi regione si trovino e per il bene di tutti i lavoratori del comparto, che mettono lo stesso impegno e la stessa dedizione nel loro lavoro da nord a sud, senza distinzioni di alcun tipo”.

Roma 1 agosto 2019

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