“L’atteggiamento della Regione Lazio riguardo alla questione dei precari nel comparto saluterio può essere riassunta con due parole: una grande pagliacciata”. Queste le parole, rilasciate in una nota, dal Segretario nazionale dell’UGL Salute, Gianluca Giuliano, in merito alla circolare attuativa dell’articolo 9 della legge 13 del 2018 diramata da parte della Regione Lazio indirizzata alle strutture saluterie e socio – saluterie private accreditate della nostra Regione.

“Questa vicenda – ha spiegato Giuliano – ha radici profonde e risale al tentativo già posto in essere dalla regione Lazio nel 2016 di legittimare le strutture accreditate ad avere il 20% del personale del comparto saluterio e socio-saluterio assunto con altre forme contrattuali consentite dall’ordinamento italiano, ovvero nuovi precari con legittimazione dell’uso di cooperative e partite iva fittizie”

“La cosa buffa – ha commentato Giuliano – è che il tribunale si era già espresso sulla materia, annullando i provvedimenti messi in atto dalla Regione a suo tempo. Adesso, grazie ad un intervento legislativo concretizzato nell’articolo 9 della legge 13 del 2018, quello che era uscito dalla porta è rientrato dalla finestra. In pratica la Regione Lazio ci ripropone le stesse identiche misure bocciate due anni orsono e che duramente avevamo combattuto e criticato. Purtroppo questa è l’ennesima dimostrazione di una gestione della Salute del Lazio che non ha minimamente a cuore i propri lavoratori ma che punta a creare nuovi precari, arrecando ancora più danni di quanti non ne siano già stati fatti. Questa è la testimonianza del fallimento totale della gestione Zingaretti sulla questione della Salute laziale”.

Roma 15 ottobre 2019

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