Nell’era digitale, la protesta si fa on line attraverso una chiamata a raccolta della UGL Salute alla sua gente e oltre. Una sorta di mailbombing con obiettivi il Presidente della Regione, l’Assessore alla salute e il Direttore del dipartimento per protestare contro la mancata attuazione delle normative di autorizzazione e accreditamento istituzionale delle strutture che erogano prestazioni riabilitative territoriali, la confusione con la quale vengono scritte, l’assenza di controlli di queste strutture e le facili concessioni autorizzatorie come è successo per le RRSSAA su cui indagano le procure.
Per non parlare del mancato adeguamento degli accordi dei lavoratori che scontano da anni un drammatico dumping contrattuale. Non si comprende perché la Regione non obblighi le strutture ad applicare il CCNL della Sanità pubblica per evitare che continuino ad esistere lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, che comunque hanno lo stesso percorso culturale e gli stessi titoli.
Ma la protesta si estende anche oltre: la UGL Salute denuncia il poco rispetto, pericoloso, per chi tratta materiale umano, l’aggravio dei carichi di lavoro, soprattutto per le prestazioni domiciliari e ambulatoriali; la scarsa presenza di medici; la quasi assenza delle figure professionali previste dalla lettera A del RR 3/2010 sempre richiamato nei regolamenti, ma mai attuato e verificato con i controlli.
E, infine, una nota polemica riguardo all’istituendo tavolo tecnico regionale per la riabilitazione che vede la presenza di tutti, comprese le associazioni datoriali, ma non quella delle Organizzazioni sindacali, come se quanto previsto dalle leggi regionali non si debba tradurre poi nella pratica.
Chi deve spiegare a quel tavolo cosa succede nelle corsie? Cosa comportano i carichi di lavoro eccessivi? Figure professionali non contemplate negli standard, ma necessarie? Requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici ignorati, retribuzioni costantemente erogate in ritardo.
“Abbiamo deciso, questa volta”, chiosa il Segretario regionale Puglia, Giuseppe Mesto, “di portare la protesta su un piano innovativo, digitale, coinvolgente, senza dover ulteriormente penalizzare economicamente i lavoratori attraverso manifestazioni di piazze e scioperi. Inviteremo tutti i lavoratori ad inviare una mail al Presidente, Assessore e Capo Dipartimento alla Salute della Regione che si ripeterà all’infinito per svegliarli dal torpore che li accompagna da anni nell’organizzazione e gestione di questo Settore”.
Saranno chiamati a partecipare tutti i lavoratori che si riconoscono nella causa sollevata dalla UGL Salute e non è escluso che la protesta non si estenda anche oltre.