Fin dai primi giorni della pandemia la UGL Salute combatte perché a tutti gli operatori sanitari impegnati in prima linea venga riconosciuto a livello legislativo uno scudo che possa metterli al riparo da eventuali responsabilità di natura civile e penale. “Sgombriamo ancora una volta il campo da ogni possibile equivoco – commenta Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute – confermando di essere assolutamente favorevoli a una norma, lo diciamo dai primi giorni dello scoppio della pandemia, che protegga i professionisti della sanità che hanno operato e operano con coscienza e diligenza. Leggiamo con piacere che finalmente anche il Ministro della Salute Roberto Speranza, dopo ripetuti appelli, si è accorto dell’impellenza di questa situazione auspicando, anche se limitandosi alla sola categoria dei medici che vaccinano e non a tutti i lavoratori della sanità impegnati, un rapido intervento del Governo di cui fa parte. Speriamo quindi che dopo tanto parlare la politica vari celermente delle norme a riguardo”. Giuliano chiarisce quali debbano essere i confini di applicazione. “Lo scudo penale – conclude il sindacalista – deve essere una norma varata rapidamente in questa fase di emergenza che si cali nella terribile realtà che tutti gli operatori sanitari, nessuno escluso, stanno vivendo da oltre un anno con il loro impegno costante in prima linea. Mai e poi mai dovrà però essere trasformata un generico salvacondotto che protegga chi ha responsabilità per aver operato con negligenza o imperizia”.
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