PALERMO. Incontro sindacale ieri nella sede della Seus 118 a Palermo per discutere sui termini di chiusura del contenzioso, tra la stessa azienda ed i dipendenti, ormai da tempo in corso.
Davanti alle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, il direttore generale Davide Croce, alla presenza dei componenti del consiglio di amministrazione Pietro Marchetta e Gaetana Pontrelli, ha illustrato il piano di transazione relativo al pagamento della banca ore da sottoporre al personale sulla base del budget disponibile pari a 4 milioni di euro.
Una proposta che la Ugl Salute ha accolto con “moderata soddisfazione”, apprezzando il ritorno alla concertazione, come spiegano i coordinatori provinciali Seus 118 di Palermo e Messina, Giovanni Ferraro e Antonino Sciotto, presenti alla riunione in rappresentanza del segretario regionale Carmelo Urzì.
«Si tratta di un passo in avanti rivolto a dare la giusta risposta ai lavoratori che attendono da anni per ottenere il diritto acquisito riportato in banca ore. Fermo restando che la nostra richiesta rimane sempre quella di vedere riconosciuto il pagamento di tutte le somme spettanti dal 2010 ad oggi, abbiamo preso atto di quanto proposto dal direttore che ringraziamo per aver riaperto la trattativa».
Il sindacato, tuttavia, afferma: «Annunciamo però, sin da ora, che prima di dare una risposta definitiva durante il tavolo tecnico che sarà convocato tra 15 giorni, sentiremo i nostri iscritti in assemblea e poi faremo una sintesi con le altre organizzazione sindacali. Abbiamo intanto chiesto alla Seus di poter avere un prospetto più dettagliato, rispetto a quello presentato, così da poter consentire a tutti i lavoratori di valutare con cura l’offerta».
Dalla Ugl Salute fanno sapere che «sostanzialmente l’accordo prevede per la banca ore positiva il pagamento dei crediti (in unica soluzione al 31 dicembre 2019), da parte dell’azienda, dal 2010 al 2017 in scaglioni che vanno da un minimo del 60% per 50 ore maturate ad un massimo del 75% per 200 ore, mentre il 2018 verrebbe pagato al 100%. In caso di banca ore negativa, invece, sarà attivato un piano di rientro che va da 1 anno per chi deve all’azienda 100 ore a 5 anni per chi è in debito di 500 ore. Coloro che avranno superato le 500 ore dovranno trovare un’intesa con la società. Se, quindi, arriverà il via libera sulla proposta sarà la stessa azienda a contattare ogni singolo lavoratore che sarà chiamato ad esprimersi se aderire alla transazione».