Nonostante la firma apposta presso il Ministero della Salute in calce al rinnovo del contratto nazionale della sanità privata Aiop-Aris, arrivata l’8 ottobre 2020 dopo 14 anni di attesa, nel Lazio il nuovo accordo non trova la sua completa applicazione. “E’ paradossale – dichiarano Gianluca Giuliano, Segretario Nazionale della UGL Salute e Valerio Franceschini, Segretario Provinciale di Roma – che ancora una volta siano i lavoratori a pagare per una ennesima situazione di stallo. Le parti datoriali, Aiop e Aris, devono applicare un accordo che, se messo in pratica, restituirebbe finalmente dignità e riconoscimenti ai tanti operatori sanitari coinvolti che hanno sempre dato prova di dedizione e professionalità, come mostrato durante i drammatici giorni della pandemia che li vedono tuttora impegnati in prima linea”. I sindacalisti richiamano le parti al rispetto degli accordi e al senso di responsabilità. “La Regione Lazio, per sbloccare la situazione, deve tenere fede ai suoi impegni dando seguito alla delibera approvata nel settembre 2020. Abbiamo richiesto un incontro all’Assessore D’Amato ma, per ora, non abbiamo ricevuto alcuna risposta da parte delle istituzioni, un silenzio inaccettabile. Intanto a pagare le conseguenze sono solo e sempre i lavoratori, già messi sotto pressione dall’emergenza pandemica. Le associazioni datoriali si giustificano, in maniera inopportuna, facendosi scudo delle inadempienze della Regione Lazio. Per questo – concludono i sindacalisti – riteniamo che il tempo dell’attesa sia definitivamente terminato. La UGL Salute è pronta a mobilitarsi al fianco dei lavoratori della sanità privata Aiop-Aris nella rivendicazione dei propri diritti”.
Condividi questo contenuto