Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, rispettivamente, segretari regionali delle federazioni Ugl medici e Ugl salute fanno sentire la propria voce dopo la visita del ministro della salute Giulia Grillo, avvenuta la scorsa settimana a Catania. È polemica dopo la visita del rappresentante del Governo nazionale, considerata dai rappresentati sindacali solo una “passerella”. “In due giorni di tour elettorale nella nostra provincia – dicono -, non possiamo credere che il ministro non ha potuto trovare il tempo neanche per un necessario confronto con l’assessorato regionale e le parti sociali sulle questioni ancora aperte per quanto riguarda il nostro territorio e l’intera Regione”.
Per i due sindacalisti si tratta di “un’occasione persa per fare il punto della situazione e stringere quella fondamentale sinergia tra istituzioni e rappresentanti dei lavoratori che da tempo auspichiamo”. “Invece solo una inutile passerella, che non ha consentito all’esponente del governo nazionale di comprendere appieno quali sono i reali passi da dover concretamente affrontare nelle prossime settimane – aggiungono Urzì e Lanteri -. Tant’è che le sue dichiarazioni alla stampa sembravano il repertorio della vecchia e sterile politica politicante del “vedremo” e “faremo”. Non abbiamo sentito una sola parola sulla rete delle cure palliative e sulla terapia del dolore, così come sulla rete oncologica, ma anche sulla questione legata all’inasprimento delle pene per coloro che aggrediscono gli operatori saluteri ed al potenziamento dei servizi di sicurezza nelle strutture ospedaliere e nelle guardie mediche.
“Siamo lieti che finalmente il ministro Grillo si sia accorto delle carenze del personale negli ospedali pubblici e della necessità di aumentare i posti nelle scuole di specializzazione e nelle facoltà di medicina, oltre all’atavica problematica dei centri di prenotazione. Ci auguriamo – concludono i due segretari – che questo passaggio nella sua città possa avere, quantomeno a breve, un seguito nei fatti anche perchè, diversamente, diventerebbe l’ennesimo facile utilizzo dei soliti rituali appartenenti alla vecchia politica.”