“Il possibile taglio di posti letto, tra giugno e settembre prossimi, agli Ospedali di Villafranca e di San Bonifacio sarebbe una decisione, da parte dell’Ulss 9, disastrosa. 10 in meno al Magalini e una ventina al Fracastoro così da mettere ancor di più in crisi una sanità ormai lontana dalle esigenze dei cittadini. Il motivo è sempre il solito: la carenza di operatori sanitari. Una piaga che non si riesce a combattere, complici emolumenti non in linea con le altre nazioni europee a cui si sommano condizioni di lavoro estreme e carenza di sicurezza come dimostrano le continue aggressioni cui sono sottoposti i professionisti. Proprio per questo, alcune settimane fa, ho inviato al Responsabile delle Risorse Umane della Ulss 9 e al Comitato Unico di Garanzia una lettera in cui ho sottolineato il costante rischio di burnout cui gli operatori sono da tempo sottoposti tale da aver prodotto casi di licenziamento silenzioso, il così detto quiet firing, e anche di quiet quitting con il lavoratore che, per salvaguardare il proprio benessere psicofisico, svolge il minimo indispensabile delle proprie mansioni. Non è certo riducendo i servizi che si potrà venire a capo della situazione. I cittadini pretendono che venga rispettato il loro diritto alle cure, gli operatori chiedono di vedere migliorate le condizioni di lavoro. Serve un confronto ad ampio respiro per riportare la sanità locale a livelli di eccellenza” dichiara in una nota Stefano Tabarelli, segretario della UGL Salute Veneto.

 

Condividi questo contenuto